Psicologia e Psicoterapia

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Ancora sulla detrazione delle spese per psicoterapia

Domande Frequenti In seguito alle numerose richieste di chiarimento che registro costantemente su questo sito, aggiungo ulteriori informazioni sulla detraibilità fiscale delle spese sostenute per la psicoterapia, in aggiunta a quanto già specificato in una altra FAQ presente in fondo a questa stessa pagina.

Le spese di psicoanalisi e di psicoterapia rilevano come oneri per i quali compete la detrazione d' imposta nella misura del 19 % dell' importo che eccede € 129.12. Si rammenta che la rilevanza fiscale di questa spesa si è avuta dal 1989, cioè dall' entrata in vigore della legge 18-2-1989, n. 56 istitutiva dell' ordinamento della professione di "psicologo". In questo senso si è pronunciata anche la Corte Costituzionale nella ordinanza n. 74 del 1-3-1995.

Alla luce della normativa attuale rientrano tra le spese sanitarie detraibili le spese per prestazioni mediche e psicologiche specialistiche sostenute per sedute di psicoterapia rese da medici o da psicologi autorizzati all'esercizio della psicoterapia.

Le spese per la psicoterapia sono detraibili sino ad un massimo annuo di € 15.493,71 a persona. Esse sono esenti da IVA, Non occorre la prescrizione medica se la prestazione viene resa da uno psicologo.

Alcune fonti normative :
Legge 27 dicembre 2006, n. 296, art. 1, commi 28-29
D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, art. 15
Agenzia delle Entrate, Circolare 28 marzo 2008, n. 30/E 84

Il disturbo dell'adattamento, che cos'è?

Si tratta di una risposta psicologica maladattiva, ad uno o più fattori stressanti che conducono allo sviluppo di vari possibili sintomi emotivi o comportamentali. Per distinguere questo tipo di malessere da altri, possiamo dire che I sintomi devono svilupparsi entro 3 mesi dall'esordio del fattore o dei fattori stressanti. Questi ultimi possono essere di vario genere : possono andare dai cambiamenti di vita come il pensionamento, un cambiamento significativo della vita lavorativa, una crisi economica o un cambio di abitazione di città, o possono riguardare eventi relativi alla propria salute, come una malattia con conseguenze particolari , o la perdita di una funzione o di una parte dell’autonomia personale. Si può trattare infine di cambiamenti relativi alle relazioni significative ; divorzio, allontanamento di una persona cara , etc.

I sintomi possono essere i più diversi e tutti sono connessi ad un notevole disagio: Ansia, umore depresso o entrambe le reazioni possono essere presenti, come pure vi possono essere disturbi della condotta , cioè del comportamento (lavorativo, scolastico o in generale sociale ed interpersonale).

Le reazioni di disagio che si possono avere in risposta all’esposizione diretta ad un evento catastrofico o cruento , che abbia rappresentato una forte minaccia alla propria sopravvivenza o di un’altra persona, sono invece da annoverarsi tra i disturbi postraumatici , ed in genere sono caratterizzate da ansia, Iperattivazione, disturbi del sonno, evitamento di situazioni collegate al trauma, presenza di pensieri od immagini intrusive collegati al trauma, disturbi dell’attenzione.

Invece le reazioni ad un fattore cronico o comunque persistente, cioè che non è di tipo episodico ma provoca cambiamenti duraturi , possono essere classificabili tra i disturbi dell’adattamento di tipo cronico. Ad esempio l’insorgenza o l’aggravarsi di una malattia fisica che produce conseguenze pratiche alle quali la persona dovrebbe adattarsi , oppure una malattia di un familiare che implica una modificazione dello stile di comportamento e dei significati personali , potrebbe essere un evento tipicamente collegato ad un disturbo dell’adattamento.

Fobia della scuola, che cos'è?

La fobia della scuola è un disturbo che può interessare bambini e ragazzi di entrambi i sessi, vissuto come una paura apparentemente immotivata di andare a scuola, che si manifesta con una ansia molto elevata al momento di uscire di casa, o quando ci si trova presso la scuola, insieme a vari sintomi somatici che possono andare dai dolori addominali, al mal di testa, fino alla febbre. A volte il bambino manifesta un malessere diffuso fin dalla sera precedente e trascorre la notte in modo agitato. Queste manifestazioni di ansia, che può giungere fino al panico, generalmente cessano quando il bambino riesce ad evitare di andare a scuola. Questo disturbo deve essere distinto dai comportamenti antisociali e di rifiuto verso l'apprendimento. Infatti i bambini con fobia della scuola solitamente svolgono i loro compiti a casa o in altre situazioni protette con interesse. Se si escludono paure motivate da episodi particolari avvenuti a scuola, la causa può essere ricondotta ad un problema ad affrontare la situazione scolastica lontano dalla protezione. Per risolvere il problema, è consigliabile una consulenza volta ad approfondire l'area delle relazioni di attaccamento, anche per aiutare i genitori a non rinforzare involontariamente le paure del bambino.

EMDR,che cosa è e a che cosa serve ?

La sigla EMDR stà per “Eye Movement Desensitization and Reprocessing“. Si tratta di una metodica supportata da evidenze scientifiche di efficacia, per il trattamento del Disturbo Post-Traumatico da Stress. Consente di Rivivere il trauma in tutta sicurezza per effettuare una Desensibilizzazione nei confronti del ricordo traumatico, così da permettere alla persona di assimilare l’esperienza come un evento del passato, superando gli effetti negativi del trauma. Viene praticato in tutto il mondo a partire dal 1987, ed è utilizzato nel corso della psicoterapia individuale, oppure in seguito ad eventi catastrofici di pubblico interesse. Lo praticano psicoterapeuti autorizzati che hanno svolto una specifica formazione. Attualmente è utilizzato anche per curare disturbi differenti da quello post traumatico classico, e si impiega per elaborare esperienze negative in genere, che hanno influito sul benessere psichico della persona. Informazioni più ampie si possono trovare sul sito www.emdritalia.it ..

Come si riconosce e come si cura la depressione?

La depressione è un disturbo molto diffuso. vi sono alcuni segni che conducono alla diagnosi di depressione, codificati in modo internazionale DAL DSM IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali). La persona si sente triste e spesso si trova a fare pensieri negativi su se stessa e sul proprio futuro, non riuscendo più a provare piacere nelle cose della vita quotidiana. Oltre a ciò, è possibile riscontrare delle ripercussioni sull'appetito, sulla qualità e quantità del sonno, sulla forza e l'energia che diviene inferiore, sulla capacità di concentrarsi e portare a termine le attività, specialmente quelle piacevoli. La depressione si può curare attraverso una psicoterapia. Spesso si cerca di sollevarsi da soli da alcuni periodi depressivi ma, se si tratta di un disturbo importante, di solito la depressione tende a ritornare (recidiva) in concomitanza con un periodo particolare. In questi casi, o quando la depressione diviene parte integrante della vita e dello stile di pensiero della persona, è importante intraprendere una psicoterapia per poter guarire.

Guarire dagli attacchi di panico è possibile ?

Sì, certamente gli attacchi di panico sono disturbi dai quali si può guarire, attraverso una psicoterapia con metodi e tecniche la cui efficacia è stata verificata da studi controllati. Il primo attacco di panico si presenta in modo improvviso con alcune tra queste sensazioni: tremore, Tachicardia, sudorazione, sensazione di soffocare, dolore al petto, paura di morire o di impazzire, vampate di calore oppure brividi eccetera. in genere, dopo i primi episodi, si può sviluppare un"disturbo di panico ", in quanto la persona si sente costretta a cercare strategie di ogni genere per poter evitare altri temuti attacchi di panico. Spesso questo disturbo è associato con la difficoltà di sostenere particolari situazioni, oppure di stare in alcuni luoghi, specialmente quelli dai quali sembra di non poter uscire (agorafobia ). La psicoterapia cognitiva del disturbo da attacchi di panico è focalizzata sui comportamenti, sui pensieri e sulle sensazioni direttamente attinenti al disturbo, e si basa sull'apprendimento a breve e medio termine di tecniche e metodi specifici per gestire e superare le situazioni problematiche.

Disturbo post traumatico, che cosè e come si cura

Il disturbo post traumatico da stress si sviluppa in seguito ad un evento di particolare drammaticità o significato per la persona. In genere si tratta dell'esposizione a comportamenti umani od eventi naturali dannosi per la vita o per l'incolumità fisica, di tipo occasionale ho prolungati nel tempo. Questo può insorgere anche quando la persona assiste ad un evento traumatico o minaccioso accaduto ad altri. I sintomi sono tipici: 1) vi è uno Stato di super attivazione, con difficoltà a concentrarsi e rilassarsi, 2) una tendenza ad evitare luoghi, oggetti o persone legate al trauma,3) vi è una parte dell'attività mentale che involontariamente continua a riproporre l'evento traumatico attraverso ricordi intrusivi, immagini, pensieri, incubi.

Il trattamento del disturbo post traumatico da stress, nella sua variante acuta, cronica o ad inizio tardivo, prevede l'elaborazione del lutto e la disattivazione delle reazioni d'ansia collegate.

Che cos'è la psicoterapia ?

La psicoterapia è uno strumento che ha lo scopo di aiutare le persone a trovare una forma migliore di funzionamento psicologico, in presenza di un disturbo o di un disagio.

È una prestazione professionale realizzata secondo metodi e criteri scientifici da professionisti autorizzati dagli Ordini degli Psicologi e dei Medici. (Legge 56 /89)

La psicoterapia parte dalla formulazione di un "contratto terapeutico", ossia da un accordo, liberamente discusso e condiviso tra il paziente e il terapeuta, sugli scopi, la frequenza, la durata presunta e il costo del trattamento. Di solito la psicoterapia individuale si svolge con colloqui a frequenza settimanale della durata dai 45 ai sessanta minuti. La durata della psicoterapia dipende dal metodo usato dal professionista, dal tipo di problema, dalle intenzioni del paziente, e può andare da qualche mese a qualche anno. Le psicoterapie di gruppo spesso riuniscono persone con problemi simili, o comunque compatibili. A volte esse vengono associate ad una psicoterapia individuale, specialmente in alcuni tipi di disturbi. Studi controllati dimostrano l'efficacia delle psicoterapie rispetto al placebo e ai gruppi di controllo. La psicoterapia è pertanto una attività di tipo clinico.

Qual'è la formazione di uno psicoterapeuta?

La psicoterapia è svolta da professionisti specializzati, appartenenti all'Ordine degli Psicologi o dei Medici, che dopo la laurea, hanno svolto corsi di formazione della durata di quattro anni, presso scuole autorizzate. Nell'elenco degli iscritti all'Ordine, accanto al nome del professionista, ci deve essere la segnalazione che indica l'autorizzazione all'esercizio della psicoterapia. Gli elenchi degli iscritti agli Ordini professionali divisi per regioni sono liberamente consultabili spesso anche on-line.

Molto spesso lo psicoterapeuta ha svolto anche una propria psicoterapia personale ed una supervisione clinica, che gli consentono di migliorare significativamente la qualità e l'efficacia del proprio lavoro. Queste ultime attività non sono obbligatorie per poter esercitare la professione. Tuttavia è diritto di ciascun paziente conoscere l'iter formativo del proprio psicoterapeuta o di colui con il quale si vorrebbe iniziare un trattamento. Oltre alla formazione iniziale, esiste un programma di Educazione Continua in Medicina (ECM) emanato e controllato dal Ministero della Salute, che mira a garantire un aggiornamento costante dei professionisti. Secondo tale programma, si devono conseguire un numero minimo annuo stabilito di crediti formativi, mediante la frequenza di corsi, congressi ed altre attività certificate di aggiornamento.

L'intenzione del paziente conta qualcosa nella psicoterapia?

L'intenzione e l'obbiettivo che la persona è motivata a raggiungere hanno un ruolo primario. La psicoterapia mira a determinare una modificazione stabile della salute della persona; questo cambiamento positivo non avviene senza una collaborazione attiva del paziente. A volte la persona propone i propri obbiettivi al terapeuta e con quest'ultimo ne discute la raggiungibilità ed i mezzi per conseguirli. Esistono psicoterapie brevi, orientate esclusivamente a ottenere risultati di tipo comportamentale e pratico, ed altre, che hanno una durata maggiore e sono focalizzate per raggiungere obbiettivi più complessi e profondi. Durante lo svolgersi della psicoterapia, paziente e terapeuta possono rivedere e modificare gli obbiettivi del loro lavoro, oppure dopo il conseguimento di un obbiettivo, si può lavorare per conseguirne un altro. Questo dipende dalle intenzioni del paziente, dalla qualità della relazione terapeutica, dalla durata e dall'efficacia del trattamento.

L'intenzione e l'obbiettivo che la persona è motivata a raggiungere hanno un ruolo primario.

La psicoterapia mira a determinare una modificazione stabile della salute della persona.

Questo cambiamento positivo non avviene senza una collaborazione attiva del paziente. A volte la persona propone i propri obbiettivi al terapeuta e con quest'ultimo ne discute la raggiungibilità ed i mezzi per conseguirli. Esistono psicoterapie brevi, orientate esclusivamente a ottenere risultati di tipo comportamentale e pratico, ed altre, che hanno una durata maggiore e sono focalizzate per raggiungere obbiettivi più complessie profondi. Durante lo svolgersi della psicoterapia , paziente e terapeuta possono rivedere e modificare gli obbiettivi del loro lavoro , oppure, dopo il conseguimento di un obbiettivo, si può lavorare per conseguirne un altro. Questo dipende dalle intenzioni del paziente , dalla qualità della relazione terapeutica e dalla durata e dall'efficacia del trattamento.

Le spese per la psicoterapia si possono detrarre?

Le spese per la psicoterapia sono detraibili sino ad un massimo annuo di € 15.493,71 a persona. Oltre questo tetto le spese si possono ripartire fino a 4 quote annuali di pari importo negli anni successivi. Alle spese per la psicoterapia non si applica l'IVA in quanto si tratta di una prestazione sanitaria. Le parcelle dello psicoterapeuta vanno pertanto conservate ed utilizzate al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi. Su ciascuna di esse si deve aggiungere una marca da bollo di € 1,81 se la parcella è di importo superiore a €70.

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Dott.ssa Silvia Ughi Psicologa e Psicoterapeuta ad Usmate, ad Aicurzio e a Cavenago di Brianza in provincia di Monza e Brianza
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Ultima modifica: 25/06/2016

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